lettera al mio cuore…

Com’è il risveglio, mio povero cuore? Sotto questo sole scintillante e senza velo che illumina impietoso tutte le superfici e gli angoli senza ombre, senza l’alibi del buio nel quale ti rifugi volentieri ultimamente… Hai ascoltato le parole del cuore che credevi gemello che spontanee e senza rancore ancora ti suonano dentro, rivelarti che davvero è gemello di un altro. Hai capito che non sono tue le impronte che affiancano i suoi passi nè lo saranno mai. Hai capito?
Quanto ti ha allontanato infine il suono crudo della verità, il tintinnio diverso da quello che tu, chiuso nella tua stanza dorata, continui a voler sentire anche quando tutto tace? Più che la rabbia, il rimpianto, la disperazione
ha potuto la calma dolcezza di un momento di verità. Mio povero cuore, piccolo muscolo essenziale caricato di angosce e pensieri come se già non fosse abbastanza il fardello di dovermi tenere in vita giorno dopo giorno ma da sempre ogni cuore si tiene il destino di essere a torto chiamato rifugio del nostro sentire… A dura prova ti ho sottoposto, ma mai voluta.  Anch’io mi ritrovo stupita a fissare stamane l’azzurro cristallino del cielo, nella testa parole, pacate parole di un amore che, pur grande, non è quello che ci aspettavamo, io e te,  non è questo che chiedo, che chiedi
non questo hai creduto di avere, per un lungo momento e forse nemmeno l’hai perso, forse non l’hai mai avuto.
C’è un solo posto per il passeggero nel cuore che credevi gemello, e lo scopri occupato… è occupato, accidenti, da tempo lo è. Era dietro che stavi seduto, mio stupido cuore è dovuta arrivare la quiete dopo la tempesta per fartene rendere conto…. Ed il  posto che hai vuoto, che vuoto rimane, quel posto ricolmo di cose da dare così uniche sotto la polvere che pensavo di aver tolto. Si richiude pian piano sull’eco dei propri sospiri. Passeranno stagioni e stagioni,
le foglie secche dell’autunno lo copriranno. Poi verrà la neve e forse, ibernato, dimenticherai che esista. Com’era prima dell’autunno, dell’inverno passato. Perdonami, cuore mio…

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